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Gioco 3

"Oltre il Tempo, Dentro di Sé" 
"Il Linguaggio delle Altre Vite"

Diversi professionisti, tra cui lo psichiatra Brian Weiss, hanno dedicato anni di studio e pratica all’esplorazione del fenomeno delle “altre vite”, emerse frequentemente nei contesti di regressione ipnotica profonda. Secondo quanto osservato in numerosi casi clinici, queste esperienze non si presentano semplicemente come racconti di fantasia o come ricordi frammentati di un passato remoto, ma si configurano come vere e proprie narrazioni interiori, dense di significati simbolici ed emotivi.

Ciò che rende tali esperienze così significative dal punto di vista terapeutico è il loro potere evocativo: esse sembrano attingere a un livello del subconscio che sfugge alla logica ordinaria e alla memoria lineare. Il subconscio, in questa visione, è un deposito vivo di contenuti profondi emozioni, traumi, desideri non espressi che, pur non essendo accessibili alla mente conscia, continuano a esercitare una forte influenza sul nostro presente. È come se queste “vite” fossero un linguaggio attraverso cui l’inconscio comunica ciò che la mente razionale non riesce a nominare.

Potremmo anche vedere le vite passate come metafore, come scenari ricchi di significato che il subconscio utilizza per raccontare verità interiori. Più che documenti storici, queste esperienze emergono come narrazioni simboliche capaci di svelare traumi, paure o desideri irrisolti che, inconsapevolmente, modellano il nostro modo di vivere, amare, reagire.

Vite passate e blocchi odierni ciò che rende queste esplorazioni così potenti non è tanto la loro veridicità oggettiva, quanto l’effetto trasformativo che esse possono generare. Immergersi in questi racconti interiori può portare a una rielaborazione emotiva profonda, a un rilascio di schemi ripetitivi, e talvolta, senza nemmeno accorgersene, a un senso di libertà che nasce dallo scioglimento di un nodo antico. Come se, dentro di noi, un ciclo finalmente si chiudesse… lasciando spazio a qualcosa di nuovo.

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Il Sentiero che Ricorda
…e chissà se era un sogno, o solo uno di quei momenti in cui la realtà si assottiglia…

Una persona — potresti immaginare che abbia i tuoi occhi, o forse no — camminava a piedi nudi su un sentiero che sembrava fatto di foglie antiche e silenziose. Ogni passo produceva un suono ovattato, come se la terra stesse ascoltando. Intorno, una foresta non familiare, ma stranamente accogliente… come se la conoscesse da sempre.

Il cielo sopra era opaco, ma non grigio… un colore che non ha nome, come quelli che a volte si vedono solo nei sogni o nei ricordi sfocati dell’infanzia. Nell’aria, un odore di muschio umido e resina dolce — qualcosa che risvegliava la memoria della pelle, più che quella della mente.

E ogni albero, ogni fruscio, sembrava avere una voce — non una voce da ascoltare con le orecchie, ma con qualcosa di più interno, più profondo. Come se le foglie stesse sussurrassero:
“Non tutto ciò che è stato è finito… e non tutto ciò che ricordi è tuo.”

La persona si fermò accanto a una pietra ricoperta di muschio. Posò la mano, lentamente, e il muschio era caldo… vivo… come se contenesse una storia, o forse una risposta che non stava cercando. Un brivido salì lungo la schiena. Ma non era paura. Era come se qualcosa, da dentro, stesse tornando a galla.

Un volto emerse nella mente… forse il suo, forse di qualcun altro… occhi pieni di lacrime trattenute per vite intere. Eppure, in quello sguardo, c’era pace. Una pace che non nasce dalla comprensione, ma dal riconoscimento silenzioso di ciò che è.

E proprio allora, una voce… dolce come miele caldo… parlò da qualche luogo profondo:
“Non importa se è accaduto davvero… ciò che conta è ciò che adesso può guarire.”

E con quella frase, il vento cambiò. Portò con sé l’odore del pane appena sfornato… e qualcosa nel petto si allentò, come un nodo sciolto con un sospiro.

E anche se non ricordava esattamente dove stesse andando, capì che ogni passo la stava riportando… non a un luogo, ma a una parte di sé.

…e magari anche tu, ora, puoi sentire com’è quando qualcosa dentro di te, senza forzature, senza parole… comincia a ricordare il modo per tornare… a casa.

Bari (BA), Italia

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